Periplo di vulcano, lipari e salina in kayak

REgione

Sicilia

Distanza

92 Km

Giorni

3 Giorni

persone

2

Foto


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La voglia di andare alla scoperta delle isole Eolie è tanta, isole di origini vulcaniche con una storia millenaria (i primi insediamenti umani risalgono al 4000 a.C.). Partiamo con il traghetto e kayak al seguito da Milazzo e in circa 1 ora e mezza siamo a Vulcano. Arriviamo nel tardo pomeriggio da lì a poco un tramonto spettacolare.

L'indomani partiamo dal porto di Vulcano direzioni Lipari. La traversata da Vulcano a Lipari è molto breve e in poco tempo ci troviamo già sulla costa di Lipari, decidiamo di fare la costa est. Prima di arrivare a Lipari (il paese più densamente popolato di tutte le Eolie) la costa è selvaggia, rocciosa e verde. Ci fermiamo al porticciolo di Lipari e prendiamo una buonissima granita e brioche. Dopo aver doppiato P.ta della Galera c'è la lunga spiaggia del Canneto, però essendo troppo "urbanizzata" la osserviamo ma passiamo avanti e ci fermiamo in una caletta dove non c'è nessuno, a parte una coppia. Si avvicinano e interessati ci fanno mille domande su cosa facciamo e da dove arriviamo. Continuando ad andare a nord passiamo dalla vecchia fabbrica di Pomice: sono ancora molto evidenti i resti abbandonati, come edifici e pontili. Nessuno fino adesso ha bonificato l'area, il motivo principale è di motivo economico, ci vogliono tanti soldi.

Ad ora di pranzo siamo sulla costa nord di Lipari, facciamo un pranzo a sacco per poi fare la traversa per Salina (circa 4 chilometri). Salina ci stupisce fin da subito. E' molto verde, e le sue scogliere sono levigate con varie forme alcune molto particolari. Dal faro di Lingua seguiamo la costa sud dove avevamo individuato una delle poche spiaggette per bivaccare, la spiaggia di Pra' Venezia (consigliata dal nostro amico di Salina, Giancarlo, di cui parleremo in seguito). E' una spiaggia di ciotoli molto grossi e con una decisa pendenza. Per fortuna un terrazzamento con ciotoli più piccoli ci ha permesso di piazzare le tende. Una location molto bella!

Dalla spiaggia c'è una comoda scalinata che porta al paese di Rinella. Lì incontriamo il nostro amico Giancarlo (nostro seguace fin dai primi anni) finalmente dopo tanti anni abbiamo il piacere di conscerlo di persona. Ceniamo con una deliziosa pizza e passiamo una piacevole serata raccontandoci aneddoti marini; anche Giancarlo è appassionatissimo di mare, vela e viaggi avventurosi!

Ritorniamo alla tenda e un po' ci preoccupa la vicinanza delle tende al mare, ma c'è bonaccia e non sembra esserci marea. La mattina successiva ci svegliamo desiderosi di scoprire quest'isola che ci dà più l'impressione di essere un'isola oceanica, infatti è immersa nel verde ed ha due monti che si protendono fino a circa 1000 metri. La costa ha pochissimi approdi e tanta scogliera. Facciamo una sosta a Pollara, sulla costa ovest, dove c'è l'antico ricovero delle barche, una baia sicuramente caratteristica e molto famosa (anche perchè legate a delle scene del film "Il Postino").

La costa nord è caratterizzata anche da scogliera, passiamo a quella est dove c'è un altro paesino (Santa Marina Salina) e attendiamo che il traghetto proveniente da Lipari attracchi prima di attraversare il porticciolo. Ci dirigiamo a Lingua, località all'estremo sud-est dell'isola, dove si trova un'antica Salina (che dà il nome all'isola) e poco distante il Faro di Lingua. Pranziamo con una enorme bruschetta con condimenti tipici eoliani e un bel piatto di pasta.

Di pomeriggio ci aspetta la traversata per Lipari e lo sua costa ovest, che ha pochissimi approdi e tanta scogliera. La prima vera ampia spiaggia è la Spiaggia di Valle Muria dove facciamo una sosta e da lì scegliamo la spiaggia per bivaccare, si trova nella costa sud di Lipari, la spiaggia Praia da Vinci, ai piedi della scogliera vediamo parecchi massi in spiaggia, sinonimo di frane. Per fortuna la spiaggia è ampia e disponiamo le tende con una buona distanza di sicurezza. Nella baia ci sono parecchie barche a vela che con i loro fanali di fonda punteggiano la baia; dalle nostre tende vediamo le luci delle case dell'isola di Vulcano che andremo a scoprire il giorno successivo.

Ci svegliamo all'alba e notiamo che lungo la battigia è pieno di meduse e mettere i kayak in acqua senza farsi toccare non è un compito semplicissimo talmente era la concentrazione di meduse. Partiamo, facciamo la traversata per Vulcano e puntiamo verso Vulcanello, la prima sosta la facciamo al porto di ponente, nella spiaggia di sabbie nere. Prendiamo l'acqua da bere, che ormai era prossima a finire, e ci rimettiamo in acqua percorrendo la costa ovest che si presente con pochissimi approdi e tanta scogliera. Passare sotto scogliere alte è rischioso perchè anche una piccola pietra che cade dall'alto può essere un serio pericolo (non avevamo con noi dei caschetti). Limitiamo il passaggio sotto la scogliera soltanto per delle grotte belle da visitare, come una singola grotta con tre ingressi diversi e collegata da un lungo "corridoio". Davvero notevole, abbiamo pagaiato per diverse decine di metri completamente al buio, esperienza bellissima.

Nella costa sud dell'isola ci sono delle calette, ci fermiamo a Gelso per un pranzo a sacco e ripartiamo per fare tutta la costa est caratterizzata da scogliera alta e varie insenature, godiamo di questo spettacolo della natura quasi a voler rallentare e fermare il tempo, il trekking da lì a poco sarà finito. Terminiamo il giro al porto di levante da dove eravamo partiti tre giorni prima.

Dedichiamo il giorno in più che avevamo a disposizione per fare un'escursione sul cratere di Vulcano e girare in quad.

Trekking bellissimo, e tanta è la voglia di scoprire le altre 4 isole che compongono questo arcipelago.