Da simius (ca) a CALA GONONE (NU) in kayak

REgione

Sardegna

Distanza

165 Km

Giorni

4 Giorni

persone

1

Foto


VIDEO


Parto da Simius dove inizio a navigare in un mare color turchese scuro. La costa vicino Punta Molentis è molto bella vorrei non finisse mai. Salto Costa Rei perché da lontano vedo solo un “tappeto” di ombrelloni. La sera doppio Capo Ferrato, dove il meteo e il vento cambiano, trovo una caletta mi fermo a bivaccare. Nei pressi di Muravera la spiaggia è deserta, dopo pranzo schiaccio un pisolino e riparto verso le 16. Da quel momento in poi non mi fermo per le successive 4 ore. La costa, prima sabbiosa, diventa rocciosa e impervia, il vento aumenta e il mare è parecchio formato. È quasi l’imbrunire, cerco di scovare un posto dove atterrare ma le condizioni del mare e della costa non permettono di avvicinarmi. Illuminato dalla luna piena scorgo una caletta, è rischiosa ma non ho voglia di andare avanti. Atterro, metto in secco il kayak e mi riposo un po’, accendo il cellulare ma non c’è campo. Noto l’unica abitazione del posto dove una simpatica vecchina mi fa accomodare: nell’unico angolo della casa dove c’è segnale chiamo i miei familiari. La signora mi dice che il proprietario della casa è anche lui un kayaker e sarà felice di conoscermi. Ritorno al kayak e dopo un po’ si avvicina il proprietario: «Non ha mica intenzione di dormire qui! Passano animali selvatici notturni. Venga da me, le farò sistemare la tenda dentro il recinto». Così conosco Edoardo, la signora Gabriella e il piccolo Juanito che vivono in una casa che ricorda una baita di montagna, rustica, modesta e con un fascino particolare. Mi offrono la cena e rimaniamo a parlare di kayak tutta la serata.

L’indomani parto con una brezza di grecale e un cielo autunnale. Sono incerto sullo svilupparsi della giornata ma, con il passare delle ore, la situazione migliora. Faccio una sosta a Marina di Tertenia; da lì in poi la costa è molto bella: tinta di rosso, come la spiaggia Coccorocci e la costa di Marina di Gairo. Poco distante incontro il team di “Cardedu Kayak” in escursione; grazie al loro servizio di logistica, concluso il viaggio, tornerò alla macchina lasciata a Simius.

Il penultimo giorno è il più bello: prima Arbatax, poi l’isola dell’Ogliastra e poi ancora Pedralonga, un costone roccioso che si innalza per decine di metri, infine la scogliera del Golfo di Orosei. Purtroppo ho affrontato tantissimi gommoni che sfrecciano vicinissimi alla scogliera, dove solo i natanti a remi come me potrebbero navigare! Cala Goloritzè, una delle più famose della Sardegna è piena di turisti: faccio un bagno, delle foto e riparto. Si alternano altre calette molto belle come Cala dei Gabbiani e Cala Mariolu, acqua turchese chiaro e sabbia bianca. A Cala Biriola c’è divieto di bivacco, così proseguo fino a Cala Sisine dove c’è un campeggio a 200 metri dalla spiaggia. Sembra di essere in montagna! Gli odori, le strutture e l’ambiente intorno sono tutte riconducibili ad un ambiente montano. Ciò perchè la Serra Ovra di circa 500 metri scende vertiginosamente sulla spiaggia.

L’ultimo giorno salto la grotta di Bue Marino perché è piena di turisti. Mi godo Cala Luna, dove ci sono delle grotte terrestri accessibili dalla spiaggia. Arrivo a Cala Gonone terminando il mio trekking qui.