Da Seccagrande (AG) a Scoglitti (RG) in kayak

REgione

Sicilia

Distanza

137 Km

Giorni

4 Giorni

persone

2

Foto


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Primi giorni di agosto del 2007. Durante un’insolita mattinata nebbiosa, partiamo da Seccagrande (frazione di Ribera, Agrigento) per la prima tappa del periplo della Sicilia. L’entusiasmo è grande e tantissima la voglia di scoprire la costa centimetro dopo centimetro. Il kayak non ti permette di farlo velocemente ma ti fa godere forzatamente la natura con un ritmo rilassato. Io sono alla prima esperienza di trekking nautico, invece Silvio in solitaria ha già fatto alcuni trekking qualche anno prima. Non sarei mai partito da solo perché ancora ero un neofita del kayak, non pronto ad un viaggio in solitaria e Silvio, in mancanza di un compagno di viaggio e privo del suo kayak (rubato qualche anno prima), aveva abbandonato l’idea di ripartire da solo. Ecco come i nostri percorsi di vita si sono incrociati.

Il primo giorno percorriamo più di 40 chilometri e la mattina successiva ogni parte del corpo è dolorante, con serie difficoltà anche soltanto per alzarci dal materassino gonfiabile! È l’effetto Doms (dolore muscolare non traumatico che si presenta il giorno successivo ad uno sforzo non comune) esteso a tutto il corpo!

I muscoli non sono abituati allo sforzo fisico fatto il giorno prima, perché siamo partiti senza un allenamento alle spalle. C’è il rischio di non riuscire a riprendere il kayak per affrontare la seconda giornata e altre 8 ore di pagaiata. Invece, una volta saliti sul kayak, poco alla volta i dolori spariscono e affrontiamo le giornate successive con rinnovate forze. Raggiungere Scoglitti dopo 4 giorni è gratificante perché, per la prima volta, realizziamo insieme di aver navigato tanto, seppur al ritmo lento che il kayak impone. Questo è evidente sulla mappa, il percorso tracciato con la penna che descrive la costa che abbiamo percorso.

In questo primo viaggio ci siamo goduti i litorali meno antropizzati della Sicilia,da Borgo Bonsignore fino a Torre Salsa e non molto distante la famosa Scala dei Turchi. Durante il viaggio abbiamo dovuto affrontare anche il petrolchimico di Gela, non certo un bellissimo posto per noi viaggiatori ecologici. La distanza percorsa viene realizzata non soltanto dalla costa che alle nostre spalle si allontana, dai capi che nel percorso vai doppiando ma anche dagli accenti delle persone che cambiano: prima agrigentino, poi nisseno e infine ragusano.

Quando approdiamo a Scoglitti in una giornata di maestrale, sulla spiaggia sabbiosa adiacente al lungomare della località ragusana, in silenzio, entrambi già pensiamo al prossimo viaggio. È solo l’inizio di numerose avventure.